Sistema di
elezione per un Parlamento formato da 300 membri
Ritengo che il sistema migliore da adottare per l'elezione dei membri del Parlamento sia quello proporzionale con preferenza che garantisce il massimo della rappresentatività.
Ritengo che il sistema migliore da adottare per l'elezione dei membri del Parlamento sia quello proporzionale con preferenza che garantisce il massimo della rappresentatività.
Ritengo
altresì necessario uno sbarramento al 4% e un premio di maggioranza
per agevolare la governabilità del paese.
Al fine di garantire una equa rappresentatività territoriale ed un minore impiego di risorse da parte dei partiti e dei candidati, il territorio andrebbe diviso in circoscrizioni relativamente piccole, ciascuna non superiore al milione di abitanti. A ogni circoscrizione andrebbe attribuito un numero di parlamentari per ciascun partito pari al quoziente intero ottenuto dividendo per cinque il totale dei voti espressi dagli eletttori.
Al fine di garantire una equa rappresentatività territoriale ed un minore impiego di risorse da parte dei partiti e dei candidati, il territorio andrebbe diviso in circoscrizioni relativamente piccole, ciascuna non superiore al milione di abitanti. A ogni circoscrizione andrebbe attribuito un numero di parlamentari per ciascun partito pari al quoziente intero ottenuto dividendo per cinque il totale dei voti espressi dagli eletttori.
I restanti voti
di ciascuna circoscrizione non sufficienti ad eleggere un parlamentare a
quoziente pieno andrebbero a confluire in un unico collegio nazionale.
La rimante parte
di parlamentari mancante dopo l'assegnazione per quoziente pieno andrebbe
attribuita mediante la seguente suddivisione: 50% al partito che abbia
ottenuto la maggioranza dei voti fino ad ottenere un massimo di 155
parlamentari, 50% o più (nel caso in cui un partito con resti e premio di
maggioranza superi il numero di 155 partamentari) proporzionalmente agli altri
partiti.
Es.
Circ. 1
Voti espressi 750.000 : 5 = 150.000 necessari a ciascun partito per eleggere un deputato.
Voti dei partiti:
Es.
Circ. 1
Voti espressi 750.000 : 5 = 150.000 necessari a ciascun partito per eleggere un deputato.
Voti dei partiti:
Circ.2
Voti espressi 500.000:5 = 100.000 voti necessari a ciascun partito per eleggere un deputato.
Voti espressi 500.000:5 = 100.000 voti necessari a ciascun partito per eleggere un deputato.
Calcolo finale:
Voti validi espressi (media dei totali delle due circ esemplificate 625.000X60 circ) = 37.500.000
Assegnazione parlamentari:
Voti validi espressi (media dei totali delle due circ esemplificate 625.000X60 circ) = 37.500.000
Assegnazione parlamentari:
L'esempio
evidenzia che il partito B otterrebbe 90 parlamentari a quoziente pieno e 22
con in resti sulla base della percentuale ottenuta a livello nazionale che è
del 36%. A questi parlamentari ne andrebbero aggiunti altri 60 per premio
di maggioranza (50% di 120 parlamentari non assegnati per quoziente pieno), ma
visto che il premio di maggioranza intero (60) farebbe superare il numero
massimo di 155, questo verrebbe ridotto a 43 parlamentari e agli altri
partiti andrebbero, proporzionalmente, i restanti 17 parlamentari così come nello
schema: 8 al partito A,4 al partito C2 al partitoD e 3 al partito E.
Secondo questo
risultato avremmo una situazione ottimale per un governo stabile del Paese in
quanto il partito B con 155 parlamentari su 300 totali potrebbe facilmente
governare senza dover necessariamente ricorrere ad accordi con altri partiti.
Avremmo inoltre garantito a tutti i partiti con risultato superiore al 4% di
avere una rappresentanza in Parlamento anche se non proporzionale ai voti
ottenuti e questo a beneficio della governabilità. Altro risultato positivo,
non ultimo e non irrilevante sarebbe quello di aver garantito ai cittadini, con
la preferenza, la possibilità di eleggere i propri rappresentanti in un
Parlamento legittimato dalla volontà popolare. In definitiva avremmo un
Parlamento snello, meno costoso e più qualificato.
Si potrebbero
verificare anche dei risultati diversi da questo e cioè che nessun
partito, compresi resti e premio di maggioranza, otterrebbe la maggioranza
dei dei seggi e in questo caso dovrebbe fare un governo di
coalizione,eventualità comunque non frequente,ma che nessun tipo di legge
elettorale potrà mai escludere tranne che nei casi di democrazia molto
imperfetta come il bipolarismo sperimentato, l'uninominale secco o a doppio
turno, o di regimi dittatoriali cammuffati di finta democrazia.
Non ho la
pretesa, nè tanto meno la presunzione, di aver proposto una legge
elettorare perfetta o di avere inventato qualcosa di nuovo, non sono nè
un "un saggio", nè un "professore", ma un comune
cittadino a cui sta a cuore il proprio Paese e che si duole del fatto che una
classe politica irresponsabile, egoista, cialtrona e incapace, difendendo
esclusivamente interessi individuali e di parte lo stia trascinando al
fallimento. La mia è solo un' idea che potrebbe essere condivisa. Una
legge così concepita si potrebbe fare in pochissimo tempo senza aspettare
i tempi lunghi della riforma della Costituzione che che non
necessita di grandi cambiamenti, ma semplici ritocchi come la riduzione del
numero dei parlamentari e l'abolizione del Senato. In ogni caso la legge
elettorale seguirebbe un iter autonomo e rappresenterebbe quel paracadute di
cui tutti parlano ma che nessuno vuole aprire.
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