Premessa
Una delle prime cose che il nuovo governo dovrebbe fare, se vuole
cominciare a dare un minimo di credibilità alla politica e a se stesso, è di
fare approvare dal Parlamento una nuova legge elettorale.
Penso che una vera democrazia
debba dotarsi di una buona e seria legge elettorale che consenta ai
cittadini di eleggere realmente i loro rappresentanti.
Oggi non è così. Il Parlamento è formato da persone nominate dai capi dei
partiti secondo un unico criterio che è quello della fedeltà al capo. Ciò è un
vero insulto alla democrazia, all'intelligenza e alla dignità dei cittadini.
Un parlamento così nominato,oltre ad essere inutile, per mancanza
assoluta di rappresentatività, è un peso
economico significativo per la collettività e non trova
giustificazione nei fatti e nei risultati che sono sotto gli occhi di
tutti; se a ciò si aggiunge la modesta qualità dei nominati, ne viene fuori un
quadro desolante che l'Italia non merita.
La legge
elettorale non può essere qualcosa che si cambia in base alla
convenienza di questo o quel partito,ma lo strumento con il quale
i cittadini possano poter esercitare il loro diritto di
sovranità sancito in modo chiaro dalla Costituzione. I parlamentari devono
essere veri rappresentanti del popolo a cui devono rispondere del
loro operato e dei loro comportamenti, non semplici soldati comandati da
generali e caporali molto spesso interessati più ai loro affari che a quelli
del Paese. Questa è oggi la triste realtà dell'Italia.
E' necessario cambiare subito questa anomala situazione; questo governo ha detto di volerlo fare, ma i dubbi sulla reale volontà di farlo non sono ingiustificati visti i precedenti e la sua strana composizione.
E' necessario cambiare subito questa anomala situazione; questo governo ha detto di volerlo fare, ma i dubbi sulla reale volontà di farlo non sono ingiustificati visti i precedenti e la sua strana composizione.
Una buona e
democratica legge elettorare non può prescindere da una considerevole
riduzione del numero dei parlamentari e dall'abolizione dei
finanziamenti pubblici ai partiti. Questi devono tornare ad essere
liberi centri di aggregazione ed eleborazione di idee e proposte utili per
la collettività. Gli statuti dei partiti, oltre a scopi e ad obiettivi, dovrebbero contenere
regole etiche di comportamento degli iscritti e dei dirigenti, norme
sul funzionamento della democrazia interna, sulla partecipazione, sulla
scelta dei candidati alle varie funzioni pubbliche e severe norme
di controllo dei loro bilanci per evitare gli abusi e gli scandali
cui abbiamo assistito in questi anni. In questo senso si potrebbero applicare
ai partiti le norme vigenti applicate alle società per azioni o a
responsabilità limitata.
Per evitare conflitti di interessi dovrebbe essere preclusa la candidatura a soggetti che svolgano funzioni di magistrato a qualsiasi livello o che abbiano ruoli di funzionari dello Stato in generale o che siano dirigenti di enti e titolari di imprese finanziate dallo Stato anche parzialmente, oltre ai soggetti condannati per reati di qulsiasi tipo anche in primo grado. Il Parlamento dovrebbe essere composto da una sola Camera e quindi il Senato andrebbe abolito, ciò consentirebbe di snellire considerevolmente l'iter di approvazione delle leggi.
Per evitare conflitti di interessi dovrebbe essere preclusa la candidatura a soggetti che svolgano funzioni di magistrato a qualsiasi livello o che abbiano ruoli di funzionari dello Stato in generale o che siano dirigenti di enti e titolari di imprese finanziate dallo Stato anche parzialmente, oltre ai soggetti condannati per reati di qulsiasi tipo anche in primo grado. Il Parlamento dovrebbe essere composto da una sola Camera e quindi il Senato andrebbe abolito, ciò consentirebbe di snellire considerevolmente l'iter di approvazione delle leggi.